FIENO GRECO

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   Il fieno greco è una pianta officinale conosciuta per le sue proprietà benefiche fin dal 1550 a.c. (Papiro di Erbers).

Famiglia: Fabaceae (Leguminose in parte)

Denominazione: Trigonella foenum-graecum L.

Portamento: è una pianta erbacea annuale con radice a fittone; il fusto alto fino a 70-80 cm, è eretto, cilindrico e fistoloso, cioè vuoto internamente, semplice o talvolta ramificato alla base.

Foglie: Le foglie, inserite alterne sul fusto, sono trifogliate; il picciolo ha due piccole brattee lanceolate alla base dette stipole; le foglioline sono ovali con l’apice arrotondato, la base ristretta a cuneo, il margine dentellato; sono pelose nella superficie superiore, spesso glabre inferiormente.

Fiori: I fiori sessili, sono solitari o più spesso geminati, cioè a due a due all’ascella delle foglie; il calice è tubulare campanulato e diviso in cinque denti sottili e lunghi quanto il tubo, la corolla è formata da cinque petali simili a quelli del Fagiolo, il vessillo è molto lungo e rivolto in avanti; il colore è bianco o tendente al giallastro con la carena azzurro-porporina nella parte apicale.

Frutti: Il frutto è un legume allungato, lungo fino a 15cm, formato da una porzione basale contenente i semi e da una parte più piccola senza semi e ristretta in un  rostro sottile; i semi (dieci-venti per ogni legume) sono sub quadrati e bruno-giallastri. I semi si raccolgono in luglio-agosto, quando sono ben maturi.

Dove si trova: E’ diffuso dal mare alla regione submontana ed è spesso coltivato; è sub spontaneo nei luoghi erbosi. La sua origine è probabilmente asiatica, attualmente è coltivata soprattutto in Francia, Turchia, Africa del Nord, India, Cina.

Principi attivi
Semi e foglie sono ricchi di saponine steroidee (diosgenina, yamogenina, fenugrecina), fitoestrogeni (vitexina, quercetina, luteolina),  alcaloidi (trigonellina, genzianina, colina), vitamine (PP, complesso B, A,D e C), amminoacidi (tra cui lisina e triptofano), sali minerali (ferro, fosforo, calcio), cumarine, mucillagini, acidi grassi (linoleico, oleico, palmitico, stearico), acido nicotinico, fosfati organici (lecitina, lattoalbumina).


Proprieta' e indicazioni

I semi di fieno greco presentano spiccate proprietà anaboliche, stimolanti neuro-muscolari, antianemiche e osteogeniche. L’azione stimolante il metabolismo intermedio è giustificata dalla presenza di proteine dall’elevato valore biologico, glucidi e lipidi, sostanze minerali e vitaminiche. Tali proprietà lo rendono un importante prodotto dietetico-terapeutico che viene impiegato in particolare nel trattamento degli individui astenici, magri e dei convalescenti in quanto contribuisce, anche grazie all’elevato valore calorico, a far riacquistare il peso perduto. Nei casi di magrezza, non dipendenti da cause organiche, infatti, il fieno greco influisce positivamente sul metabolismo, determinando un miglioramento dello stato generale, un risveglio dell’appetito e l’aumento di peso.

E’ riconosciuta alla pianta un’attività galattogena con aumento della secrezione lattea ed un migliorato contenuto in proteine, grassi, zuccheri, minerali e vitamine. La droga trasmette però al latte un sapore sgradevole.

Il fieno greco può aiutare ad aumentare il volume del seno in quanto contiene fitoestrogeni che stimolano lo sviluppo delle ghiandole mammarie.

Il fieno greco possiede anche un’azione ipoglicemizzante da attribuire principalmente alla componente fibrosa (oltre che alla trigonellina, alla cumarina, all’acido nicotinico e al nicotinamide). Le fibre grezze, idrofile, sottraggono acqua dal tratto gastroenterico ostacolando l’attività degli enzimi glucidoattivi (amilasi) e determinando un rallentamento di attività a livello delle macromolecole glucidiche diminuendo così la disponibilità di glucosio. Inoltre, essendo le fibre indigeribili, la formazione di una massa mucillaginosa inibita rende più veloce il transito intestinale e pertanto, a causa di un minore contatto tra enzimi idrolitici e polisaccaridi, si determina una minore quantità di glucosio disponibile per l’assorbimento. Prove di laboratorio hanno dimostrato una diminuzione della glicemia postprandiale nell’uomo sia sano che diabetico. Risultati positivi sono stati ottenuti in uno studio condotto su pazienti diabetici non-insulino dipendenti.

I semi possiedono un’azione ipocolesterolemizzante, infatti, agendo favorevolmente sul metabolismo lipidico, regolano la concentrazione del colesterolo ematico. Le fibre indigeribili inibiscono gli enzimi lipolitici pancreatici ed enterici e quindi limitano l’assorbimento di lipidi. Inoltre la capacità di legare gli acidi biliari, rende parziale l’azione emulsionante di questi sui lipidi che di conseguenza non sono totalmente assorbiti.

I semi di fieno greco hanno anche un’azione epatotropa, dovuta alla presenza di fattori epatoprotettivi, e per questo il fieno greco è utile nella cura di quasi tutte le affezioni epatiche, dalla semplice insufficienza ai processi degenerativi. La colina previene l’accumulo di lipidi nel fegato e aumenta la sintesi epatica dei fosfolipidi. Anche le lecitine manifestano un’attività lipotropa ed inoltre, essendo un costituente di membrana, ne regolano la permeabilità. Il complesso B e l’amide dell’acido nicotinico intervengono sia come attivatori enzimatici che come protettori della funzionalità epatica. Gli acidi grassi infine agiscono regolando l’omeostasi lipidica e diminuendo il tasso di colesterolo epatico.
E’ interessante l’uso del fieno greco in alcune osteopatie ad esempio nell’osteoporosi, nei disturbi della crescita o per aiutare il consolidamento delle fratture grazie alla presenza di alcuni fattori osteogenici (vitamina d, calcio, vitamina P).

I semi di fieno greco hanno sull’uomo un’azione afrodisiaca, aumentano infatti i livelli di ormoni maschili grazie alla presenza di un tipo di saponina chiamata fenuside.

Il fieno greco ha anche un’attività antinfiammatoria ed emolliente, è indicato nelle dispepsie, nella stitichezza cronica e nelle forme infiammatorie dello stomaco e dell’intestino. Il decotto, per uso esterno, si impiega in gargarismi nelle infiammazioni dell’oro-faringe; i cataplasmi della farina dei semi si applicano negli ascessi, nelle ulcere varicose, nelle algie reumatiche, per irritazioni della pelle, acne, piaghe.



Come si usa



USO INTERNO:
Polvere (farina): 0,5g in un’ostia, o mescolati a miele 2 o 3 volte al dì

Decotto: 2g in 100 ml di acqua, 3 o 4 tazzine al giorno

Tintura vinosa: 5g in 100 ml di vino bianco ( a macero per 10 gg).Un bicchierino prima dei pasti


USO ESTERNO:
Cataplasma: Far cuocere qualche cucchiaio di farina dei semi nell’acqua bastante a ottenere una polentina. Applicare ben caldo, interponendo una garza, più volte al giorno sulle parti interessate.

Controindicazioni e effetti collaterali
Il fieno greco è controindicato in gravidanza perché aumenta la contrattilità uterina. 

Un’assunzione eccessiva può causare disturbi gastro-intestinali.


Interazioni con altri farmaci

Per la ricchezza di fibre e mucillagini, può ridurre l’assorbimento intestinale dei farmaci somministrati per via orale; l’assunzione del fieno greco dovrebbe quindi avvenire lontano dai farmaci.

A causa del loro effetto ipoglicemizzante, i semi di fieno greco non dovrebbero essere utilizzati in pazienti diabetici in trattamento con insulina o ipoglicemizzanti orali. In caso di assunzione concomitante si raccomanda di tenere sotto controllo la glicemia.

Non va assunto da pazienti in terapia con farmaci anticoagulanti a causa del suo contenuto di derivati cumarinici che li esporrebbe al rischio di emorragie.
Non va assunto in concomitanza con l’uso di diuretici, lassativi e farmaci che inducono una riduzione dei livelli di potassio nel sangue per il rischio che insorgano aritmie.


fonte: fienogreco.it

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