Melissa e pino la coppia riequilibrante

Quando la tiroide non funziona a dovere, cosa che può capitare di frequente non solo in presenza di patologie specifiche ma anche durante i cambi di stagione, la sintomatologia è molto chiara: cali energetici, sovrappeso, stanchezza cronica e affaticamento mentale nei casi di ipotiroidismo, irritabilità, insonnia, scarsa concentrazione, dimagrimento per le ipotesi di ipertiroidismo. In questi casi può essere d’aiuto una terapia a base di oli essenziali. Vediamo quali sono quelli adatti per le due diverse esigenze.
Contro l’ipertiroidismo
La dolcezza della melissa placa la tiroide “eccitata”
La melissa è la pianta prediletta dalle api: il suo nome deriva dal latino mellis (miele) e di questo prezioso alimento energetico e nel contempo calmante racchiude tutte le caratteristiche di forza e dolcezza: non a caso i monaci carmelitani ne ricavavano una famosa “acqua antisterica”. La farmacologia ne ha confermato l’efficacia sulla tiroide: lamelissa ha infatti il potere di inibire l’attività di questa ghiandola interferendo sulla tireotropina, un ormone ipofisario che stimola la sovraproduzione degli ormoni tiroidei specifici e dà luogo a ipertiroidismo.

Le indicazioni
L’ olio essenziale di melissa è il rimedio d’elezione per tutti i problemi di ipertiroidismo e per le somatizzazioni che ne derivano: sudorazione, tachicardie, ipertensione, insonnia, nervosismo, spasmi muscolari. Massaggiato sulla fronte nel punto corrispondente all’ipofisi (più o meno al centro delle sopracciglia) o inalato tramite suffumigi, favorisce il rilassamento e riequilibra il sistema neuroendocrino.

Per il massaggio rilassante
Diluire 3 gocce di olio essenziale di melissa in un cucchiaino di olio di mandorle dolci, e massaggiare il punto tra le sopracciglia con un movimento circolare antiorario, per qualche minuto.

Per i suffumigi armonizzanti
Versare in una piccola bacinella di acqua bollente 6 gocce di olio essenziale di melissa, e aspirare i vapori balsamici che si levano dal recipiente, fino a che l’acqua non si raffredda.




Contro l’ipotiroidismo

L’olio resinoso di pino dissolve la debolezza e dà forza
Il pino silvestre, simbolo di virilità, era onorato dagli Assiri come il “guardiano della vita” e considerato dai Greci come un pegno di rinascita. La medicina tradizionale raccomandava di passeggiare a primavera in un bosco di pini per ritrovare il proprio ritmo vitale, la gioia di vivere e per riacquistare l’equilibrio tra la componente attiva e quella passiva della propria personalità, suggerendo di appoggiare per un po' i palmi delle mani al tronco di questa conifera per scaricare le energie negative e ricaricarsi.

Le indicazioni
Le qualità stimolanti del pino sono state riconosciute anche dalla medicina moderna, che ne suggerisce l’impiego nei casi di impotenza e di rallentamento funzionale. Per questo trova impiego anche nei casi di ipofunzionamento tiroideo, un disturbo che si va sempre più diffondendo, in particolare tra le donne e che produce sintomi come facile affaticabilità, aumento di peso, caduta dei capelli, bradicardia, gonfiore. Massaggiato nel punto corrispondente alla posizione della tiroide (nella fossetta alla base del collo), frizionato sul corpo o vaporizzato nell’ambiente, l’ olio essenziale di pino silvestre ricarica le funzioni vitali.

Per l’automassaggio stimolante
Diluire 3 gocce di olio essenziale di pino silvestre in un cucchiaino da caffè di olio di mandorle dolci e massaggiare delicatamente la fossetta situata alla base del collo, con movimenti circolari in senso orario.

Le frizioni anti stanchezza
Diluire 4 gocce di olio essenziale di pino in un cucchiaio di olio di jojoba, versarlo su una spugna e frizionare il corpo, sotto la doccia, ogni mattina.

by Riza.it

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