Una pianta a lungo proibita…
L’ assenzio è una pianta erbacea perenne nota già agli Egizi che l’avevano consacrata a Iside, dea della magia, mentre nell’Antico Testamento veniva considerato il simbolo stesso della vita. Nel secolo scorso, soprattutto in Francia, fu molto utilizzato il liquore che veniva preparato con l’essenza di assenzio, diffuso in particolare negli ambienti artistici: l’abuso di questa bevanda, tuttavia, provocò non pochi casi di intossicazione dovuta alla presenza nell’ assenzio di un olio essenziale estremamente attivo, il tuione. Per questo l’alcol di assenzio è stato proibito in Francia dal 1915 mentre oggi le bevande a base di assenzio sono tornate in voga, sia pur con minimi dosaggi della pianta che ne rappresenta l’ingrediente principale.



…ma ricca di proprietà benefiche
L’ assenzio è utilizzato sia in campo alimentare che in medicina per la presenza tra i suoi componenti di un principio amaro, l’absintina, dalle proprietà toniche e digestive che agiscono soprattutto sulla milza e sulla cistifellea, combattendo i cali energetici, il peso digestivo e gli stati di intossicazione del sangue. Già Avicenna, noto medico dell’antichità, consigliava l’infuso di assenzio per stimolare l’appetito, poiché il principio amaro tonifica le terminazioni nervose presenti nella bocca e queste trasmettono l’eccitazione anche a quelle dello stomaco, con un aumento dell’appetito e miglioramento della funzione digestiva. Sembra che l’ assenzio, riequilibrando la milza e la sua attività di “filtro” del sangue, aumenti anche la resistenza dell’organismo alle infezioni.


Come usare l’assenzio: bastano 7 giorni !


Come tisana: Per ottenere un infuso tonico sulla milza è sufficiente un grammo di erba essicata per tazza di acqua (circa 5 grammi per litro di acqua); se ne beve una tazza al giorno. La somministrazione va interrotta non appena si riscontra un miglioramento dei sintomi e non proseguita per oltre una settimana.


In tintura mandre : ne bastano 30 gocce (15+15) due volte al dì, lontano dai pasti in mezzo bicchiere d’acqua. Anche in questo caso la cura non deve superare i 7 giorni.


N.B. A queste dosi non si sono riscontrati effetti collaterali degni di nota, ma dosaggi superiori di assenzio possono indurre cefalea, vertigini e vomito. L’ assenzio è assolutamente da evitare in gravidanza, durante l’allattamento, nei bambini e nei soggetti che soffrono di irritazioni gastrointestinali.


By Riza.it